Ciao Ingegneri!

La puntata di oggi è la terza parte della nostra mini serie dedicata alla Stampa 3D Professionale con Tecnologia MJF. 

Nel video precedente avevamo approfondito il tema principale, cioè la vera e propria fase di stampa 3D Industriale, con tutte le specifiche relative agli agenti di fusione, agli agenti di dettaglio e ai dispositivi coinvolti nel processo.

Ecco i link delle puntate precedenti per approfondire l'argomento:

Oggi invece voglio parlarti della parte, o meglio, delle parti, immediatamente successive alla stampa.

 

 

Stampa 3D MJF: Fasi di Raffreddamento, Unpacking e Sabbiatura

Nella “puntata” precedente avevamo lasciato la Build con il processo di stampa appena terminato. Una volta che la stampa è completa, iniziano le successive fasi di raffreddamento, unpacking e sabbiatura.

 

Raffreddamento

La Build Unit viene rimossa e inizia il raffreddamento. Le Build possono essere raffreddate tramite due processi:

  • il Natural Cooling, con 48 ore di stazionamento;
  • il Fast Cooling, eseguito direttamente nella Processing station, con 10 ore di stazionamento.

Il Fast Cooling genera un raffreddamento forzato, tramite aspirazione di aria calda nella parte superiore della Build e contemporanea immissione di aria fresca nella parte inferiore. Questo processo che dura mediamente 10 ore, potrebbe enfatizzare alcune criticità come la deformazione di superfici piane e l'indebolimento delle caratteristiche meccaniche del materiale.

Noi di PolyD abbiamo scelto di utilizzare sempre il raffreddamento naturale tramite le Natural Cooling unit con 48 ore di stazionamento, per ottenere i migliori risultati meccanici ed estetici dei pezzi, minimizzando il bending e le deformazioni, possibili con il metodo del Fast Cooling.

Polyd - Stampa 3D con MJF: Natural Cooling

Unpacking

Una Build dopo un raffreddamento di 48 ore è pronta per essere disimballata in maniera manuale, all’interno della Processing Station, simulando uno scavo archeologico, oppure tramite un dispositivo chiamato Automatic Unpacking Station, che attraverso un mix di vibrazioni ed aria compressa rimuove la polvere non fusa dai pezzi, per poi aspirarla per un successivo riutilizzo.

Polyd - Stampa 3D con MJF: unpacking station

Sabbiatura

L’Unpacking, che sia manuale o automatico, elimina la maggior parte della polvere non fusa in eccesso. Nonostante questo è necessario un passaggio finale, la Sabbiatura, che rimuove completamente il sottile strato di polvere che aderische all’oggetto in tutti i suoi punti.

Come abrasivo per la sabbiatura, noi di PolyD utilizziamo le sfere di vetro con diametro che va da 70 a 110 µm (micron); questo ci permette di ottenere il miglior risultato di pulizia dei pezzi, garantendo comunque l’integrità delle superfici.

 

Siamo arrivati al termine della terza puntata dedicata alla Stampa 3D in MJF.

Nella prossima puntata approfondiamo la Colorazione e la Verniciatura, che rappresentano l'ultima fase dell'intero processo di Stampa 3D.

 

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 Buona stampa 3D!